venerdì 11 dicembre 2015

2° episodio - Corso di Recupero



Per svegliare una persona priva di sensi esistono modi migliori e più efficaci che prenderla a sonore sberle.
Ma non sono altrettanto soddisfacenti.
"Dove... dove sono? Chi siete?"
L'individuo, il cazzaro, identificato dal codice THX 1138 4EB si svegliò legato ad una sedia, con un luce puntata in faccia e dietro la luce un volto coperto da un passamontagna.
"Domande dalle profonde implicazioni esistenziali, che da sempre assillano l'uomo... ma non credo sia il tuo caso; prima lezione: qui non fai domande, al massimo dai risposte e solo se lo diciamo noi"
"Ma chi sie...", la domanda rimase sospesa, interrotta da un violento manrovescio.
"A quanto pare fai fatica a capire le lezioni, ma, francamente non ne sono stupito: a scuola non sarai stato nemmeno il più sveglio del tuo banco.
Per questa volta ci sono andato leggero, spero di non dovertelo dimostrare.
Come dimostrazione di buona volontà, per questa volta, rispondo ad una tua domanda: consideraci i tuoi insegnanti di sostegno."
THX 1138 4EB si dimenò sulla sedia, o almeno ci provò per quanto i legami glielo consentissero, "Ma dove mi tro..." e ancora la mano della giustizia calò su di lui, questa volta un poco più forte.
"Cosa non hai capito di "non puoi fare domande"? Vuoi che ti faccia un disegno col tirapugni?"
Nonostante il suo comprendonio evidentemente limitato, THX 1138 4EB diede la sua risposta tenendo le labbra ben serrate.
"Bene, a quanto pare c'è speranza: ora cominciamo..."
L'uomo col passamontagna uscì dal campo visivo di THX 1138 4EB ed il suo posto fu preso da una diapositiva proiettata sul muro nudo.



THX 1138 4EB ebbe un sussulto soffocato di terrore.
La voce fuoricampo è la stessa dell'uomo incappucciato, "la vedi questa? Questa è matematica, nella sua espressione più elementare se vuoi, ma sempre matematica: due più due fa quattro, sempre e comunque, non ammette eccezioni.
Oddio, probabilmente qualche eccezione la potrebbe anche ammettere, se, ad esempio, tu stessi operando con dei logaritmi... ma dalla tua espressione direi che ci stiamo addentrando in terra sconosciuta, quindi fermiamoci a quello che ho detto poco prima: non ci sono eccezioni.
Lo so, la materia per te è ostica, per te un'equazione con l'incognita "x" era una sfida difficile e bastava usare una qualsiasi altra lettera al suo posto per renderla impossibile.
Se poi le incognite diventavano due, con una "y" vicino alla "x", rischiavi le crisi epilettiche, lo anche questo.
Quindi non ti preoccupare, non ti chiedo di capire nulla: accettalo per fede.
La matematica è esatta ed ha le sue regole, ferree.
Ogni affermazione deve essere dimostrata, e più assurda sarà l'affermazione, più forti dovranno essere le dimostrazioni.
Corollario, se tu fai un'affermazione, sei tu che la devi dimostrare, non sono gli altri che ti devono dimostrare che non sia vero
Lo stesso vale per tutte le altre scienze che usano la matematica: vale per la fisica e vale per la chimica.
A cascata, vale anche per tutte le scienze che a loro volta usano la fisica e la chimica: vale per la medicina, vale per la geologia, vale per meteorologia, vale anche per la storia, se non altro come strumento di supporto.
Ti è chiaro fin qui? Se affermi qualcosa, devi dimostrare che sia vera e devi farlo tu, non gli altri.
Non è complicato."
THX 1138 4EB mosse leggermente la testa, non troppo convinto di quanto aveva appena sentito, ma troppo intimorito per poterlo dire apertamente.
"Immagino cosa stia viaggiando per l'immenso vuoto che ingombra la tua scatola cranica: che differenza c'è? In fondo è la stessa cosa, no? Se non mi dimostrano che non è vero, allora ho ragione io e loro mentono per dei loschi motivi!, ci sono andato vicino, non è vero?"
Altro sussulto ed uno scappellotto piovve sulla nuca di THX 1138 4EB: appena più forte di uno dato per gioco tra amici, abbastanza da far male, "Beh, se non altro hai imparato a non parlare a sproposito... ecco, no, non è la stessa cosa: pretendere che siano gli altri a dimostrarti l'errore è solo il segno della tua profonda ignoranza e dimostra che sei troppo stupido per accorgertene, tanto che al contrario ti ritieni furbissimo.Ora dimmi: uno furbissimo come te adesso sarebbe legato ad una sedia? No, te lo dico io: uno davvero furbissimo adesso starebbe dormendo placidamente nel proprio letto, quindi non sei furbo come credi." ed un altro scappellotto arrivò per sottolineare il concetto.
Click, altra diapositiva, altro sussulto.



"Lo sapevo! Lo sapevo! Tutta opera vostra! quelle sc..." ed il colpo che arrivò in pieno stomaco dimostrò che, in effetti, prima l'uomo col passamontagna si era trattenuto (a dir la verità anche in questa occasione non aveva usato tutta la propria forza, ma solo tutta la propria perizia: colpì in modo da fare il più male possibile senza lasciare segni o danni permanenti).
"Devo ammettere che sono deluso, sia da te, che da me stesso: per un attimo mi sono lasciato ingannare ed ho creduto che avessi almeno un briciolo di speranza, ma a quanto pare la tua stupidità è radicata fin nelle ossa.
Questo è un esempio di quel che, inutilmente, ho provato a spiegarti prima; la fisica funziona e funziona con le sue regole, non le tue.
Se tu non sei in grado di capire come faccia del vapore a condensarsi ad una certa quota e a certe condizioni, sono cazzi tuoi, non della fisica.
Se tu non riesci a concepire che l'universo possa funzionare in un modo che tu non sai, sono cazzi tuoi, non della fisica.
Se tu, pur non sapendo un cazzo, pretendi di comprendere tutto e di dare le tue spiegazioni valide come gli unicorni rosa che scoreggiano arcobaleni, sono cazzi tuoi, non della fisica.
La cosa importante è che tu accetti di essere quello che sei: un povero coglione che la fisica non la capirà mai, che non pretende d'inventarsene una tutta sua e che non bercia su internet che "loro" ci stanno nascondendo gli unicorni rosa scoreggioni."

Click, altra immagine.



Nessuna reazione del cazzaro.
"Per quanto tu conosca il corpo umano solo attraverso i cartoni animati, suppongo che riuscirai a riconoscere almeno uno o due dei nostri organi interni; guardali bene: ci sono i polmoni, l'intestino, il cuore... tra le cose che non si vedono qui  abbiamo le ossa, i muscoli, il cervello... tutte belle cose, tutte cose senza le quali non si vive, salvo qualche eccezione: in casi estremi della milza si può fare a meno, di reni potrebbe bastarne uno e tu sei un esempio di cosa si possa fare senza cervello.
E sai un'altra cosa? Tutti questi fanno cose diverse tra loro, qualche volta simili, ma mai uguali, uno non è intercambiabile con l'altro: il fegato fa il fegato e non può fare la tiroide, lo stomaco fa lo stomaco e non può fare le orecchie e così via.
C'è un piccolo problema: qualche volta uno o, nei casi peggiori, più di uno di questi pezzi si guasta, magari si guastano le cellule che li compongono ed allora si parla di "cancro", che, sono certo che almeno questo lo sai, non è una bella cosa.
Quello che invece proprio sembri non sapere e che ogni cancro è diverso dall'altro, magari alcuni sono simili tra loro, ma in generale sono diversi: arrivano in modi diversi, si sviluppano in modi diversi, si manifestano in modi diversi... e parlare di UNA SOLA CURA per il cancro, come se fosse una sola malattia, è una stronzata.
Ogni cancro si cura a suo modo, se si riesce a curare: chirurgicamente, se si può, o con la radioterapia o anche con la chemioterapia.
Eh, anche questa non è una cosa bellissima, lo so: è una botta così forte che sembra ti faccia star male tanto quanto la malattia.
E non è nemmeno detto che funzionino, oggi questo non lo può assicurare nessuno: ci sono solo ragionevoli margini di speranza, ma dipendono da tante cose.
E vuoi sapere un'altra cosa magica? La chemioterapia, in effetti, non esiste.
Davvero, non esiste: esistono i farmaci chemioterapici, alcuni più indicati di altri per alcuni tumori e non per gli altri, e vengono combinati in modo differente per tumori differenti.
Ti è tutto chiaro fin qui?"


Il cazzaro annuì, sperando in un gesto di clemenza.






Che non arrivò, a meno che "clemenza" non sia un altro nome per il nuovo colpo che ricevette al plesso solare e che lo lasciò per una frazione di secondo senza fiato.
"E allora perché ti ostini a parlare della chemio come di una sola cura? Anzi, di una sola "finta" cura, che fa più male che bene? Perché spari balle su percentuali di sopravvivenza inventate e lette da qualche parte su internet senza nemmeno andare a verificare sul serio se siano fondate?"

L'uomo col passamontagna non attese risposta, click, l'immagine sul muro cambiò di nuovo.



Un impercettibile scatto della testa del cazzaro non passò inosservato: "vedo che questa la riconosci..."
Il cazzaro annuì, troppo spaventato per osare di più.
"Ecco, le vedi quelle pieghe nella parte alta della bandiera?"
THX annuì di nuovo.
"Bene, significa che anche tu vedi l'astina orizzontale... E ALLORA DA DOVE SALTA FUORI LA CAZZATA CHE SIA IL VENTO A TENERE TESA LA BANDIERA?" urlò in faccia al cazzaro, scandendo ogni sillaba delle ultime parole prendendo il cazzaro per il bavero.
"Ancora una volta hai preteso di dire la tua verità su qualcosa di cui non sai nulla e, ovviamente, capisci ancor meno: prendendo te stesso come misura per il mondo, dai per scontato che quello che è fuori dalla ridotta portata del tuo pensiero sia impossibile anche per gli altri, forse perché sei troppo stupido per ammettere quanto sei stupido, chissà..."

Click, altra immagine.



"Il peggio l'ho tenuto per ultimo... sono sicuro che riconosci questo cancello, persino un idiota come te sa cosa sia e dove sia, vero? C'è una cosa che però sicuramente non sai: quello che è avvenuto oltre quel cancello è troppo persino per uno come me e, credimi, ti assicuro che sono capace di cose molto peggiori di quelle che hai visto tu,.. finora."
Il cazzaro provò a deglutire, ma aveva la gola terribilmente secca; l'uomo col passamontagna non se ne curò e proseguì: "Dietro quel cancello è successo qualcosa che nemmeno riesco a concepire, lo sai? Certo, come tutto so cosa sia successo, ma perché e come ancora mi sfuggono, c'è qualcosa dentro di me, persino dentro uno come me, che li rifiuta, se capisci cosa voglia dire."
Il cazzaro annuì di nuovo, disposto a tutto pur di compiacere quell'uomo.
Ottenne un altro potente manrovescio.
"Non mi prendere per il culo: se tu lo capissi davvero, non diffonderesti stronzate sui diari di Anna Frank, sulle invenzioni sioniste e su Hitler che è vittima di un complotto delle banche. 
Tutte cazzate che non solo sono false, ma sono anche pericolose, perché se in tanti ci credessero, quei cancelli potrebbero aprirsi di nuovo ed allora uomini come me dovrebbero fare cose orribili pur d'impedirlo, e le farebbero a persone come te" e questa volta l'uomo non urlò, non percosse il cazzaro, ma pronunciò con chiarezza ogni sillaba con un tono di voce molto basso.
Terribilmente basso.
Il cazzaro per poco non si pisciò nei pantaloni dalla paura.

Click, il muro di fronte a lui tornò bianco, l'uomo col passamontagna entrò nel fascio di luce: tra le dita stringeva una siringa.
"cosa... cosa..." provò a biascicare il cazzaro, ma aveva la bocca così secca che ne uscì rantolo rauco.
"Cosa credi che sia, un vaccino?" e l'uomo col passamontagna rise di gusto dietro il telo che gli copriva la faccia.
"No, non ti preoccupare: non vaccinerò contro la tua volontà, continuo a sperare che prima o poi il morbillo ti prenda e faccia il suo lavoro... questo è solo un sedativo, un potente sedativo per verità, di tipo particolare: hai presente il Roipnol? Quello che chiamano la "droga dello stupro"? Ecco, anche questo ha un effetto ipnotico, ma non ti farà dimenticare questa notte: ti lascerà col dubbio se tutto questo sia accaduto davvero o se sia stato il peggior incubo della tua vita."
L'uomo gl'infilò l'ago nel muscolo della spalla e proseguì la sua spiegazione: "Appena comincerà a fare effetto, ti riporteremo a casa tua, nel tuo letto, ed i miei uomini provvederanno a mettere tutto a soqquadro come se tu avessi subito un furto; domattina ti sveglierai qualche ora più tardi del solito con un terribile cerchio alla testa e non riuscirai a capire esattamente cosa sia successo, ma ti assicuro che ti ricorderai tutto.
Poi starà a te decidere se imparare la lezione oppure no: noi saremo sempre disponibili a darti altre ripetizioni."
Ma le ultime parole caddero nel vuoto: il cazzaro identificato con il codice THX 1138 4EB si era già addormentato.

Il Capitano della Squadra 42 uscì dall'Aula di Rieducazione, strizzando gli occhi per il cambio di luce; fece un cenno ai suoi che lo aspettavano oltre la porta, senza bisogno di aggiungere nulla: sapevano già perfettamente cosa dovessero fare.

Mentre si avviava al suo alloggio, venne raggiunto da un operatore con un foglietto in mano.
"Signore, ho un messaggio per lei"
"Da parte di chi?"
"Il Mentore, signore, chiede di vederla: mi ha fornito questo indirizzo."
Il Capitano prese il biglietto e congedò l'operatore; era soddisfatto: aveva appena concluso un'operazione condotta in modo perfetto ed averebbe incontrato con gran piacere il Mentore della Squadra, forse l'uomo che stimava di più al mondo.

Del resto era l'uomo che aveva fatto della Squadra 42 quello che era.
Del resto era l'uomo che aveva fatto del Capitano quello che era.

[continua]

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