martedì 8 maggio 2018

A punto è la farsa?

Con un certo sollievo scopro che nessuno dei miei contatti ha messo un "like" all'ultimo post parafascista del Dibba.
Sono tuttavia perplesso e, francamente, scoraggiato: per quanto mi paia inconcepibile, esiste una rilevante fetta di elettori del tutto refrattaria alla storia, oltre che alla matematica (che lo fosse anche alla scienza l'aveva già dimostrato varie volte, dai vaccini in giù).
E non è snobismo elitario, né altero disprezzo per chi non abbia potuto farsi una cultura o studiare.
Tanto per dire, ieri il vecchio PCI, che mai avrei votato, si proponeva di elevare le masse: oggi, invece, questa porzione di elettorato si coagula attorno ad un MoVimento che ne solletica l'ignoranza, la legittima, la eleva a virtù - e contemporaneamente la usa come leva per rafforzare il proprio consenso.

Vi siete sentiti in colpa o in difetto perché altri, studiando, hanno avuto più successo, raggiunto traguardi o, comunque, han dimostrato di saperne più di voi? Non c'è problema! Vota il MoVimento ed avrete il vostro riscatto verso quegli odiosi secchioni che prendevano voti più alti di voi!

Oltretutto non si pretende chissà che dottorato, che intensa vita accademica, che profondo lavoro di ricerca in questa o quell'oscura materia: quelle che mancano sono le più elementari nozioni di vita civile, che avrebbero dovuto essere apprese durante la scuola dell'obbligo. Nella Costituente e nei primi parlamenti della Repubblica sedevano sia professori universitari che operai arrivati al massimo alla licenza elementare, ma entrambi condividevano elementi e nozioni talmente ovvie che, poveri ingenui, ritennero l'articolo 34 della Costituzione sufficiente a garantirle per tutti.
Evidentemente non è stato così.
Evidentemente non è bastato per insegnare a moltissimi elettori che col 30% dei voti non puoi pretendere di governare un paese se almeno un altro 21% non è d'accordo.
Evidentemente non è bastato per insegnare a moltissimi elettori che evocare l'allontanamento dalle istituzioni e chiamare "traditore della patria" chi non la pensa come te è fascismo, non sincero pensiero democratico.
Evidentemente non è bastato per insegnare a moltissimi elettori a pensare, a valutare, a giudicare.

"Conoscere per Deliberare": non lo dico io, non l'ha detto un emerito comico, non l'ha detto nemmeno un ex steward ed ex webmaster, né l'hanno detto un ex sindaco di Firenze od un appassionato collezionista di felpe e di ruspe.
L'ha detto Luigi Einaudi, secondo presidente della nostra repubblica, il primo eletto a Costituzione vigente (De Nicola era provvisorio): non certo un pirla qualunque.
Come lo so? Semplice, ho studiato - e non ho dato diritto costituzionale all'università, né ho conseguito un dottorato in storia italiana del XX secolo: mi è bastato conseguire la licenza media per saperlo.





Spero di non dover rispolverare un altro capitolo del mio vecchio libro di storia: quello che viene subito prima dell'elezione della Costituente.

martedì 14 giugno 2016

la voce socialista ed i figli ricchi ed incapaci

Casco per caso su questo articolo de lavoce.info ed il miglior commento che questo articolo merita è "mah...":
- una spolverata di luoghi comuni ("i figli degli imprenditori sono, quasi per definizione, ricchi e come tali hanno forse meno interesse a impegnarsi in attività imprenditoriali di persone meno abbienti.")
- informazioni esposte in modo da avvalorare la propria tesi, parlando dell'Italia e facendo riferimento ad imprese indiane ("Inoltre, sembra che gli amministratori delegati di famiglia lavorino meno ore di quelli esterni" - si badi, non solo "sembra" ma il link è riferito ad uno studio su aziende indiane, che, per cultura non so quanto siano significativamente rappresentative di quelle italiane, le prossime dove le prendiamo, in Kamchatka?)
- infine il salto logico: se in italia non c'è meritocrazia è colpa delle aziende che vengono passate di padre in figlio (che invece abbonda di sicuro negli enti pubblici)
La conclusione cui arriva è che quello "sconto" è da abolire, magari per dirottare i soldi sulla riduzione di altre tasse (in fondo è un regalo ai figli ricchi che, in quanto tali, sono sicuramente degl'incapaci - non a caso qualche anno fa qualcuno auspicava che piangessero, no?)

Sarà che ho una prospettiva distorta perché vivo in una terra baciata dalla fortuna (la Brianza), ma che la sua fortuna se l'è costruita anche su migliaia d'imprese passate di padre in figlio e tuttavia cresciute dal piccolo capannone a grande azienda, magari lungo anche 3 o 4 generazioni (e se già i figli "ricchi" sono incapaci, figuriamoci i nipoti...), dove il "padrone" lavora da 12 ore al giorno in su, mediamente 6 giorni su 7, e quelle che si sono affidate a manager esterni, spesso provenienti da una certa blasonata università milanese, se la sono vista brutta finché la "famiglia" non ha ripreso in mano il timone; una terra dove il "padrone" non è quella figura di stampo ottocentesco (che, invece, pare di leggere tra le righe dell'articolo), ma declina un "socialismo familiare": possono anche arrivare ad avere un centinaio di dipendenti e continuare a considerarli parte della propria famiglia, tanto da affrontare sacrifici pur di non licenziare. Un esempio per tutti: un imprenditore nel settore della meccanica di precisione mi ha raccontato di aver ricevuto una sostanziosa offerta per la propria azienda da un gruppo straniero, ma vendere avrebbe significato il trasferimento all'estero dell'attività; "Quando dovevo decidere sono sceso in ditta, mi sono guardato intorno e ho deciso di non vendere e sa perché?" e la risposta me la diede indicando uno ad uno i suoi dipendenti, "Quello è Gino: ha una moglie e due figli; quello è Roberto: si appena sposato ed ha un mutuo; quello è Andrea, l'ho assunto da poco, ha appena comprato la macchina e deve finire di pagarla; quello è..." ha proseguito l'elenco terminando con "Per quanti soldi mi possano dare, come faccio a vendere e mandarli tutti a casa?" Una mosca bianca? Non so altrove, ma qui no.

Da ultimo: abolire quello "sconto" sulla tassa di successione, secondo l'autore dell'articolo, potrebbe servire a ridurre le tasse a tutte le imprese... i casi sono due: o c'è una vera moria di imprenditori, oppure il gettito mancato per quello sconto sarebbe irrisorio una volta distribuito su tutte le imprese, familiari e non (ed un professore universitario dovrebbe sapere che quando si fanno certe affermazioni sarebbe meglio fornire qualche numero)

mercoledì 6 aprile 2016

Metti un kriptoniano a Gotham... (ci siamo quasi)

...che poi 'sto kriptoniano a Gotham ormai s'è già fatto il giro turistico completo, dopo il PREQUEL e "la nascita" in questa recensione a puntate ed avrebbe anche un mondo da salvare, quindi è il caso di darsi una mossa,

Ah, a questo giro ci potrebbero essere notevoli spoiler, quindi fate voi (ammesso che, a questo punto, abbiate ancora voglia di vedere il film).


Deciso il regista (?), definito il soggetto (??), scritta la sceneggiatura (??????), ora tocca al casting.

Per sveltire le cose, si confermano in blocco gli attori di Man of Steel (del resto ne è il sequel ed ha anche una sua logica), con un risultato sostanzialmente uguale al precedente, cioè pessimo; per carità, in fondo non è colpa degli attori: è il processo di genesi, sviluppo e realizzazione del film che manda in vacca tutto il resto.
Ci sono due casi che meritano una menzione particolare: Lois e Clark.
Amy Adams come Lois Lane segna una decisa evoluzione rispetto al film precedente.




In peggio.


Sul serio: un qualunque bambino in una qualunque recita di natale di una qualunque scuola materna di un qualunque posto al mondo, al confronto, raggiunge vette drammatiche ed intensità attoriale che manco Vittorio Gassman.
E per "qualunque bambino" intendo pure il fratellino che è rimasto a casa con la febbre.
Anche Henry Cavill segna un passo avanti: in Man of Steel era poco più di un bambolotto inespressivo, in questo film, invece, ogni tanto fa pure la faccia cattiva (peccato che la faccia a caso, in modo insensato e del tutto incoerente col personaggio... beh, del resto anche la trama è del tutto incoerente con sé stessa, quindi forse è un effetto voluto).

Tra i nuovi, cominciamo dalla cosa più semplice: Gal Gadot è una perfetta Wonder Woman.
Non solo perché è la figa del film (l'altra sarebbe Lois e... come non detto: Wonder Woman è la sola figa del film), ma anche perché il personaggio è il solo ad essere reso in vagamente credibile.
Grazie al cazzo: compare per una dozzina di minuti in tutto su più di due ore di film, riuscire a rovinarlo sarebbe stato un record (in effetti Flash compare ancora meno ed è una genuina schifezza, quindi forse è un miracolo che WW si sia salvata).

Poi abbiamo il cattivo e trattandosi di Superman, chi potrebbe mai essere? Ovviamente Lex Luthor!
Si, "ovviamente" un par di balle, perché se non te lo ripetono a mitraglietta per tutta la prima mezz'ora di film, manco capisci che lui è Lex Luthor.
Non tanto per la inesistente somiglianza fisica (in fondo pure Perry White è nero -che sia ironico? boh- ma non fa tutta 'sta gran differenza), quanto proprio per il personaggio.
Luthor nel fumetto è un freddo calcolatore, un vero genio che sa benissimo quello che vuole, è la versione DC del Kingpin della Marvel, solo che non fa a cazzotti; certo è anche un sociopatico monomaniaco, ma questo è un altro discorso.
Nel film è un mix tra un Joker fatto così male che quello dei telefilm anni '60 pare Amleto ed un rincretinito Renfield di Dracula, il tutto interpretato come se alla regia ci fosse Woody Allen.
Famo a capisse: prendi un vero genio del male, la versione malvagia di Batman e lo trasformi in uno schizofrenico magrolino vestito come un presunto miliardario della New Economy? Ecco, pensate se Zuckerberg avesse il fisico di Bill Gates e parlasse tartagliando come un Porky Pig sotto acidi: con tutto il cuore, come potreste scambiarlo per Lex Luthor?

No, ancora non ci siamo... ecco, nei fumetti Luthor è questa roba qui:



No, meglio, questa roba qui:


O anche così:


Ed al cinema è stato così:




Vogliamo parlare di questo qui?


(e ringraziate che è solo un'immagine)

Vi giuro che quando ho visto il trailer pensavo fosse Jimmy Olsen, il fotografo-spalla comica di Superman (poi mi hanno ricordato che Jimmy nei due film non c'è: c'è Jenny Olsen, hanno cambiato il sesso senza alcun motivo - oppure è stata una richiesta della Boldrini, non saprei - ma del resto pure Perry White ha cambiato colore ed in fondo chissene, tanto non servono ad un cazzo tutti e due).

Tra i nuovi entrati, il posto d'onore spetta chiaramente a Ben Affleck.
<<Pronto?>>
<<Ehi, Ben, ciao, sono Zack!>>
<<Zack chi?>>
<<Zack Snyder!>>
<<Zack Snyder chi?>>
<<Che mattacchione, sempre a scherzare! Senti, ho un ruolo da proporti, una cosa fortissima!>>
<<Conoscevo un John Snyder una volta, ma faceva il gelataio...>>
<<Ma no, io sono Zack Snyder il regista! (risate delle persone alle sue spalle che sentono la conversazione) Tieniti forte, perché non immaginerai mai il ruolo che ho pensato per te!>>
<<Un film girato da un gelataio? Beh, tutto può essere...>>
<<Macché gelataio... Senti, voglio che tu faccia Batman! Non stai più nella pelle, vero?>>
<<Batman?!?>>
<<Esatto!>>
<<Intendi il Batman con il mantello e la caverna?>>
<<Sì!>>
<<Intendi il Batman con quella macchina fighissima?>>
<<Proprio lui!>>
<<Il Batman che picchia come un fabbro e ha tutti quei marchingegni?>>
<<Sento che stai friggendo dalla voglia di metterci le mani!>>
<<Credo sia una stronzata.>>
<<Come?!?>>
<<Ho già provato a fare Devil ed è stata una porcheria, mi hanno pure dato un Razzie Award come peggio attore protagonista e i fan del fumetto mi hanno massacrato: ripetere l'esperienza con Batman mi pare una stronzata.>>
<<Ma no, che dici? Quello era un filmetto di basso livello, scritto male e fatto peggio: il mio sarà un grande kolossal coi controcazzi, curo io personalmente ogni dettaglio!>>
<<Senti, ci ho messo anni per costruirmi una carriera rispettabile, fare bei film, produrli, dirigerli... e dovrei rischiare tutto per il film di un gelataio? No, grazie.>>
<<Ma... ma... facciamo che ci pensi su? Almeno un pochino?>>
<<Uhm... Si... certo... ci... ci penserò...>> e Ben Affleck chiuse la telefonata.
<<Chi era?>>
<<Boh, un gelataio che voleva farmi fare Batman...>>

In effetti ci pensò su, soprattutto dopo aver ricevuto la telefonata dei produttori della WB che:
  1. erano disposti a ricoprirlo di soldi
  2. gli hanno chiesto piangendo di accettare, perché poteva essere la sola possibilità che non venisse una totale merda
E Ben non sa dire di no ad un adulto che piange.

Per altro bisogna ammetterlo: il suo Batman ed il suo Bruce Wayne sono venuti bene, così come l'Alfred di Jeremy Irons, ottime prestazioni; peccato che siano inseriti in un tale pastrocchio che quasi non si nota: avete presente chi è Batman? Basta anche solo quello di Nolan come riferimento: ecco, quello di Snyder non c'entra un cazzo, è solo uno sprovveduto che ogni tanto fa lo spaccone, una specie di tamarro che invece di fare rissa in discoteca mena qualche spacciatore, ma quando le cose si fanno pesanti (tipo un mostro alieno geneticamente modificato male) non sa da che parte girarsi ed è utile quanto una porchetta ad un ritrovo vegano.
No, questo non è Batman: quello vero avrebbe osservato un po' fare a botte col mostro alieno, poi sarebbe intervenuto a risolvere tutto in un modo che nessun altro avrebbe pensato e al massimo si sarebbe solo sgualcito un po' il mantello (che comunque è in cotone no-stir: Alfred l'ha preteso così, che già è un casino togliere le macchie di sangue, stirarlo era un vero incubo.)
Vero, si scontra con Superman e alla fine vince lui, ma è così scontato che se te l'avessero scritto direttamente sul biglietto del cinema ti saresti goduto di più il colpo di scena.

Il problema è che non c'è un solo dettaglio di tutto il film che stia in piedi: prendi un punto qualunque, lo guardi e poi, di punto in bianco, si salta a qualche altra cosa, l'importante è che non ci sia alcun nesso logico.
L'impressione più forte è che abbiano affidato il montaggio ad una persona con problemi motori, che abbia 14 tic, sia affetto da daltonismo e che il giorno in cui ha lavorato sul film aveva pure il singhiozzo, gli si erano mischiati i fogli della scaletta (nessuno li aveva pinzati: avevano finito i soldi per fare Doomsday al computer, anche se con il Commodore64 veniva meglio), c'era stato un terremoto e il telefono continuava a vibrare perché era inseguito dall'Agenzia delle Entrate per una multa non pagata dal '63 da un suo omonimo di Voghera.

Oppure considera un pezzo alla volta: Lois è in Africa, vuole intervistare un qualche capo tribù che sta facendo la solita guerricciola civile, così, perché l'Africa ha tanti problemi ma non quello del ritmo; bene, abbiamo nell'ordine:
  • il fotografo con una macchina a pellicola (a pellicola! Nel fottuto 2016!)
  • per forza è a pellicola, altrimenti dove nascondi il transponder della CIA per farti intercettare dal satellite?
  • e, ovviamente, il transponder ha pure la sua brava lucetta intermittente, che se poi i cattivi te lo trovano magari lo scambiano per la batteria
  • a quel punto stai già pensando a quando fissare l'appuntamento dal commercialista per sapere quanto pagherai di tasse: in certi momenti si pensa sempre a qualcosa di più interessante
  • BOOM! Un gran botto e ti ricordi di essere al cinema! Che è successo? Ma è Superman che piomba dal soffitto incazzato come un bergamasco prima della partita Atalanta-Brescia e la cosa ti deve sembrare del tutto normale: fino a 5 minuti prima era in America, ma grazie al superudito è riuscito a sentire fino in Africa che stavano per squartagli la ragazza, tutto normale
  • certo, lui sta in America e se c'è un incendio in Messico deve scoprirlo dalla TV, ma una sparatoria in Africa riesce benissimo a sentirla, a capire dove sia, intuire che c'è di mezzo la donna e ad arrivarci in un lampo
  • "in un lampo"... quasi: prima aspetta che tutti gli altri siano morti




E siccome nessuna buona azione rimarrà impunita, che ti capita? Che la senatrice del Five Star Party ti mette in piedi una commissione d'inchiesta perché sicuramente sei pagato dalla lobby dei mantelli e delle tutine aderenti.
No, in realtà la commissione è perché pensano che sia colpa sua se sono morti tutti (tranne Lois... vuoi vedere che è quello il problema?); certo, il dubbio è legittimo: in fondo Superman vola, è invulnerabile, superforte e lancia raggi dagli occhi, quindi se qualche dozzina di persone è morta crivellata di proiettili è stato sicuramente lui (probabilmente li spara dal culo, chi lo sa cosa mangiano 'sti kriptoniani? che poi t'impestano tutto l'androne di odore di fritto).
Ci manca solo la manifestazione dei No-Supes che... a no, ci sono pure quelli: finalmente un tocco di realismo.

Ma solo un momento, Snyder ci mette del suo e rimedia, che altrimenti poi al realismo uno s'abitua.
Infatti di botto ti trovi a Gotham e scopri che Batman ha corcato di mazzate un qualche criminale: fin qui, tutto normale.
Scopri anche che l'ha marchiato a fuoco: questo, boh, non mi suona molto, ma ci può stare.
Quindi ti spiegano che quel marchio in carcere "equivale ad una condanna a morte" e le reazioni del pubblico sono:
















ma soprattutto:



















































M'immagino la scena: carcere di Gotham, più di metà dei residenti involontari ce li ha messi lì Batman dopo averli gonfiati di botte in una scala che va da "buffetto con guanto rinforzato in ghisa" a "zampogna fuori stagione", arriva 'sto tizio e fa amicizia con gli altri detenuti.
<<Oh, e a te chi t'ha messo dentro?>>
<<Batman.>>
<<Eh, pure a me.>>
<<Si, ma a me m'ha conciato la faccia come un Tetris a cazzotti.>>
<<Eh, pure a me.>>
<<Poi m'ha interrogato.>>
<<Eh, pure a me.>>
<<E se non rispondevo subito era una sberla di dritto e di rovescio ad ogni domanda.>>
<<Eh, pure a me.>>
<<Poi, per essere sicuro che non stessi raccontando cazzate, mi ha appeso al cornicione come i salami di Totò e Peppino quando arrivano a Milano.>>
<<Eh, pure a me.>>
<<Alla fine m'ha fatto cascare di sotto, ma da abbastanza in basso da rompermi solo la caviglia sinistra, che era l'unico pezzo sano che m'era rimasto dopo che m'aveva dato una ripassata.>>
<<Eh, pure a me.>>
<<Si, ma a me m'ha pure marchiato a fuoco un pipistrello.
<<Allora ti ammazzo.>>



E non solo pretendono che tutto questo abbia senso, ma che ci sembri perfettamente normale che Superman s'incazzi come un Marco Pannella qualunque per aver violato i loro diritti civili e che se ne svolazzi all'istante a Gotham per fargli una ramanzina.

Tutto assolutamente normale.



Quando tutto sta per andare davvero in vacca ed in mezzo a Metropolis sta per scoppiare un bubbone alieno, Lois pretende un elicottero.
<<Lois, è troppo pericoloso volare con un elicottero sopra il bubbone!>>
<<No, mi serve per andare a Gotham!>>
E ovviamente glielo danno, in fondo quale quotidiano non ha un elicottero sempre pronto a partire parcheggiato sul tetto, se non per mandare qualche giornalista dalla parte opposta a dove sta accedendo un fatto potenzialmente storico?
Non avete idea delle volte che Scanzi ha chiesto un elicottero a Travaglio!
<<Ma, Andrea, è troppo pericoloso volare sul luogo della sparatoria con un elicottero!
<<No, mi serve per andare a Gatteo Mare!>>
(Ah, tra l'altro scopriamo che Gotham è solo dall'altra parte di una baia rispetto a Metropolis: certo, in fondo per circa 80 anni di fumetti ci hanno spiegato che sono due città lontane qualche centinaio di chilometri, ma adesso sono praticamente come attaccate - ed ovviamente quando Superman ha devastato la sua città nell'altro film, a Gotham sono vibrati appena i vetri delle case - ma hanno pensato che fosse la metropolitana).



Siccome di pathos non ce n'è mai abbastanza, c'infilano pure due o tre incontri con la superfiga, che non ti dicono chi sia, ma tanto tu sai già che è Wonder Woman perché l'astuta strategia promozionale della WB ti ha spoilerato tutto almeno un anno fa.



Infine, però, dobbiamo anche pensare a chi ha sofferto per questo film: quel disgraziato cui è toccato realizzare il trailer.
Mettiamoci nei suoi panni: lui ci avrà anche provato a far bene il suo lavoro, ad inserire qualche pezzettino di scena epica, qualche titolo che emerge dal buio, qualche frammento di dialogo intenso o anche solo sensato, insomma, avrà cercato di realizzare qualcosa che ti facesse venire voglia di andare al cinema a vedere il film ma senza raccontarti troppo.
E sarà stato una merda.
Questo poveretto ci avrà sudato sopra per giorni e giorni.
Ma alla fine si è arreso: <<O ci monto subito tutti i colpi di scena, oppure 'sta cagata.di Snyder non l'andrà a vedere nemmeno sua zia ottantenne.>>






























<<'Mbé, come è annato er nostro filmone? L'incassi arriveno? Famme sentì 'r rumore dei dollari che stamatina me so' svegliato coll'urcera che me frulla lo stomaco.>>
<<Ecco, siamo... siamo partiti col botto, signore...>>
<<Oh, queste so' le cose che vojo sentì! E poi? Ormai so' du' settimane che 'r firm gira, dovemo da avé scassato tutti i registratori de cassa dei cinema der monno, no?>>
<<Ecco, veramente...>>



<<Ma... come... ma...>>
<<...ma lei ha visto il film?>>
<<Che? No, stavo in campagna, ner Kansas, e ppoi io mica le guardo 'ste cazzate...>>
<<Forse è meglio che gli dia un'occhiata...>>

Un paio d'ore dopo...

<<Come le sembra?>>
<<Non si capisce un cazzo.>>
<<Questo lo dice lei: là fuori ci sono dei nerd...>>
<<Chi?>>
<<I pazzi potenziali assassini di cui abbiamo parlato l'altra volta.>>
<<Ah, si, i pazzi che spendeno li sordi pe' le peggio fregnacce che je piazzamo!>>
<<E le più costose, soprattutto, comunque quelli lì invece capiscono tutto.>>
<<Ed 'na cosa bbona, no?>>
<<No, non lo è.>>
<<No davero?>>
<<No davvero: è peggio.>>

lunedì 4 aprile 2016

Metti un kriptoniano a Gotham... - la nascita

...che suona sempre meglio di "Metti un Pipistrello a Metropolis", e l'avevo già scritto nel PREQUEL.

[Titoli di testa: veloce e sincopato riassunto della puntata precedente, fino al punto in cui il Vice Presidente del CdA della Warner Bros., il figlio di un contadino del Kansas, decide di dare il via ad un nuovo fantastico progetto: un film-evento che racconti il titanico scontro tra le due Icone, Batman e Superman!]

<<Io l'idea ve l'ho data, che me devo mette pure a scrive er firm? e poi? Diriggelo e 'nterpretallo? E 'na fetta de culo no? Su dateve da fa' n' poì voi, nun è che posso fa' tutto io.>>
<<Per cominciare potremmo decidere gli sceneggiatori o il regista...>>
<<A bbello de' zio, ma che parlo arabese? Ve dovete arrangià! A me mme basta che me portate l'incassi e che sieno arti, altrimenti so' peni senza zucchero, come diceno quelli educati.>>

Che poi, se avessero davvero fatto fare tutto a lui, magari veniva meglio.

Vennero così convocati nel più grande cinema di proprietà della WB tutti i registi e gli sceneggiatori che avevano sotto contratto:
<<Ve la facciamo semplice: vogliamo fare un film con Batman e Superman assieme, chi se la sente?>>

Dal fondo della sala si alzarono una manina ed una vocetta insistente: <<Io! Io! Lo faccio io!>>
<<Ricordate che sarete giudicati da milioni di nerd in tutto il mondo, che prima aspetteranno il film con la bava alla bocca e poi vi massacreranno qualunque cosa facciate o quasi.>>
La manina in fondo alla sala si dimenò: <<Io! Io! Lo faccio io!>>
<<Sappiate anche che la Warner si aspetta molto da questo film: ci serve per vendere paccottiglia a nerd e bambini per moltiplicare gli utili.>>
Il proprietario della manina si fece strada tra la folla per raggiungere il palco: <<Io! Io! Lo faccio io!>>
<<Non solo: con questo film vogliamo cominciare un ciclo di film esattamente come hanno fatto i nostri concorrenti della Disney, ma senza far capire che stiamo copiando bovinamente.>>
Il proprietario della manina era quasi arrivato al palco: <<Io! Io! Lo faccio io!>>
<<Ci serve qualcuno che conosca questi personaggi, che li abbia letti fin da bambino, che sia un vero fanboy!>>
Manina, vocetta e proprietario di queste ultime salirono con entusiasmo sul palco: <<Io! Io! Lo faccio io!>>
<<Nolan, sei sicuro di non volerlo fare tu?>>
Christofer Nolan se n'era rimasto comodamente seduto a pensare agli affari suoi (che significa chiedersi come potesse ingarbugliare ancora di più la trama del prossimo film senza arrivare ai livelli di Lynch - oppure significa che si era appisolato) e si riscosse di soprassalto sentendosi chiamato in causa: <<Cos... io.. no? sì? ecco..., boh, magari vi dò una mano... ma di cosa stavamo parlando?>>
 <<Io! Io! Lo faccio io!>>
<<E va bene Snyder, cosa vuoi?>>
 <<Io! Io! Lo faccio io! Lo faccio io il film con Batman e Superman!>>
I produttori della WB si guardarono in faccia, provarono a rivolgersi Nolan (che si era appisolato un'altra volta), cercarono conforto in tutti gli altri registi e sceneggiatori in sala (che, per altro, stavano facendo ricorso a tutti i più beceri trucchi imparati durante le scuole superiori quando l'arcigna professoressa di matematica scorreva il dito adunco sull'elenco alfabetico per decidere chi interrogare: chi si metteva a cercare qualcosa nello zainetto, chi biascicava un preghiera, chi si fingeva morto, chi contrattava con il diavolo la salvezza in cambio della propria anima...).
Sconfortati, cedettero: <<Va bene, Zack, fallo tu e speriamo di non pentircene.>>
<<Evviva! -proruppe Zack Snyder- Mi metto subito al lavoro, adoro questi personaggi, li conosco benissimo, li leggo fin da bambino... solo non mi ricordo: quale dei due usa lo scudo tondo? Era tondo vero?>>
Ii produttori della WB non riuscirono a capire se quello che avvertivano fosse solo Hans Zimmer che stava provando, oppure una sensazione di catastrofe imminente.

Sia come sia, Snyder si mise subito al lavoro di buona lena: prima tappa, la fumetteria più vicina.
<<Mi dia tutte le storie di Batman e di Superman.>>
<<Prego?>>
<<Ma sì, mi ha sentito: voglio tutte le storie di Batman e di Superman, non stia lì ad incartarmele che ho fretta: ho da fare un film, io.>>
Ben sapendo che i diversamente sani di mente vanno trattati coi guanti, il commesso del negozio, con calma, tanta pazienza, a gesti e con qualche disegnino, spiegò a Snyder che, solo tra testate dedicate e Justice League, si trattava di 7.000 copie circa (facendo una stima prudente), senza contare altri crossover, elseworld ed edizioni speciali.
<<Vabbé, che vuoi che sia, al massimo metto qualche vice-aiuto regista a leggerli, che ci vuole?>>
C'era poi la questione del prezzo: il commesso non fece in tempo a dire il valore del primo episodio di Superman(1) che da una piega dello spazio-tempo saltò fuori uno dei produttori WB, con la netta intenzione di artigliare la gola di Snyder.
<<Uhm... credo che dovrò accontentarmi di una selezione delle storie migliori... ristampate, possibilmente...>>
Erano comunque tante, ma meno di così non si poteva fare; un po' avvilito e contrariato, Snyder diede comunque un'occhiata in giro, chissà mai che ci fosse qualche idea da copiare qualche spunto per un'ispirazione, e la sua vista si focalizzò su di un paio di tette (nessun richiamo sessuale, solo l'ovvia considerazione che non puoi fare un film per nerd senza mettere un paio di tette): <<E questa chi è?>> chiese folgorato.
<<Wonder Woman.>>
<<Benissimo, aggiungici anche qualcosa di questa tizia... oh, mi fai lo sconto vero?>>

Il piccolo Zack passò i successivi 6 mesi a leggere tutto e si appassionò tantissimo! Era pure riuscito a buttare giù una trama mettendo insieme a cazzo di cane ispirandosi alle saghe più importanti: un po' di Frank Miller, un po' di "Morte di Superman", qualcosina di Crisis, un tocco di Killing Joke e "Una Morte in Famiglia", una spruzzata del resto qua e là, un paio di tette di Wonder Woman... letteralmente, nel senso che aveva ritagliato diverse vignette dalle storie che li erano piaciute di più (tanto erano tutte ristampe) e le aveva incollate su di un tabellone.
Tutto fiero, presentò il frutto del suo lavoro al resto del volenteroso staff: <<Wow, Snyder, bellissima idea per lo storyboard, hai già pronta anche la sceneggiatura?>>

<<Ma è questa la sceneggiatura!>>
<<In che senso?>> domandò lo sconcertato staff.
<<Ma sì, non vedete? Ci sono le inquadrature, le battute, le didascalie... che altro serve?>>
Consapevole che discutere sarebbe stato inutile, lo sconsolato staff gli diede corda; il più ingenuo di loro chiese: <<Mi pare che sia molta roba, quanto pensi che durerà questo film?>>
<<Mah, facendo i conti un po' a spanne direi...>> e sparò una cifra che "Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re", al confronto, era un trailer.
<<Uhm... forse è il caso di tagliare qualcosina, non credi Zack?>>
<<Ma è tutto F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E!>>
<<Si, ma sai, lasciamo qualcosa di non detto, giusto per creare un po' di suspance e di attesa per i prossimi film... e poi tanti di quelli che vedranno il film queste storie le conoscono già tutte, non serve che gliele raccontiamo da capo...>>
<<Vuoi forse insinuare che non è un lavoro originale?!?>> sbottò un irato Snyder.
<<Ecco... No... Ma...>>
<<Bah, lasciamo perdere, vi dirò io cosa faremo: lasciamo qualcosa di non detto, giusto per creare un po' di suspance e di attesa per i prossimi film, tanto quelli che vedranno il film queste storie le conoscono già tutte, non serve che gliele raccontiamo da capo.>>
<<...>>
<<Beh, non vi pare un'idea geniale?>>
<<Eh, come no...>>





<<Ma semo sicuri de avè pijato quello ggiusto?>>
<<Non si preoccupi signor Vice-presidente, andrà tutto a gonfie vele!>>
<<Mah, 'sta storia de lasciasse 'ndietro quarche spunto pe' li prossimi firm me piace pure, però...>>
<<Stia tranquillo, non c'è problema!>>


[continua]



(1): nel 2014 una copia in condizioni perfette del primo numero di Action Comics del '38 (prima apparizione di Superman) nel 2014 è stata valutata $3.200.000 (no, non è un errore: sono proprio tre milioni di dollari) - pare che ne esistano 13 in tutto il mondo; generalmente tra AC n°1 e Detective Comics n°27 (prima apparizione di Batman) fanno un milioncino di euro cadauno, così, tanto per dire

sabato 2 aprile 2016

Metti un kriptoniano a Gotham... - PREQUEL

...che suona meglio di "Metti un Pipistrello a Metropolis", anche se il senso è più o meno lo stesso.


Qualche anno fa, riunione del consiglio di amministrazione della Warner Bros.

L'ottuagenario(1) Presidente del CdA aprì la riunione introducendo un argomento scottante:
<<Come facciamo a fare molti soldi?>> chiese agli altri consiglieri.

Il più giovane tra loro, l'ultimo arrivato nel consiglio, Eugene Candid, rispose subito, con l'entusiasmo dei suoi cinquantasette anni: <<Siamo la Warner Bros! Per fare soldi dobbiamo fare bei film, di qualità!>>

Venne sbattuto fuori a calci: certe cose le andasse a dire in Europa, 'sto intellettuale di sinistra!

L'ottuagenario ebbe un guizzo: anche se sembrava un chiaro segno di ictus, era un'ispirazione.
<<Quel piccolo bolscevico, però, non aveva tutti i torti: siamo la Warner Bros, per fare soldi dobbiamo fare un coso!>>
<<Cosa?>>
<<Ma sì, un coso, lì, come si chiama... uno di quei cosi, che vai al coso, si fa tutto buio e lo guardi sullo schermo grosso mentre mangi i pop corn...>>
<<Un film?>>
<<Ecco, bravo! Dobbiamo far un film, un film che ci faccia fare molti soldi!>>
<<Di film che ci facessero fare molti soldi ne abbiamo già fatti, ci vorrebbe qualche idea nuova...>>
E tutto il CdA si spremette le meningi alla ricerca di una nuova idea per fare film, cioè, per fare soldi.
Il Vice presidente, dopo 15 o 20 minuti, partorì un suggerimento: <<Forse ho io l'idea nuova: facciamo come fanno gli altri.>>
Scene di giubilo nel CdA, qualcuno disse addirittura di stappare una Cedrata Tassoni del '74 ma fu subito ripreso e la proposta bocciata: certe cose vanno tenute per le occasioni davvero speciali.
Anche perché il brillante suggerimento mostrò quasi subito il suo aspetto critico: va bene fare come fanno gli altri, ma cosa fanno gli altri?
Il Vice-vice presidente, originario del Kansas e figlio di contadino, scarpe grosse e cervello fino, fu il più pragmatico: <<Ce serve 'n firm ppe ingrassacce cor merciandaisin(2)>>

Per risolvere il problema decisero di adottare il modello "Ente Pubblico Italiano": assumere dei consulenti e pagarli tanto oro quanto pesano per farsi dire qualcosa di ovvio cui sarebbero potuti arrivare anche da soli.



Qualche tempo dopo, riunione del team di consulenti della WB.

Erano già passate tre settimane da quando avevano ricevuto l'incarico, ma non avevano ancora trovato nessuna risposta; certo, la domanda era sibillina e questo non era d'aiuto:

"Come facciamo a fare un film che ci permetta di fare il grano con il merchandising come fanno gli altri?"

Avevano già investito parte del lauto compenso in un biglietto del cinema a testa (rigorosamente in 2D ed al mercoledì, che costa meno), ma niente.

Il primo lampo di genio venne al creativo del gruppo (lo si riconosce dagli altri perché ha un Mac, i pantaloni coi risvoltini e scassa il cazzo al prossimo con la dieta vegana): <<Ci sono! Ecco l'IDEA! Devono fare un film che gli permetta di fare il grano con il merchandising come fanno gli altri!>>
Il capo del team lo guardò perplesso: <<Veramente è quello che ci hanno chiesto loro...>>
<<Appunto! Questa è la risposta a quello che ci hanno chiesto!>> gongolò il creativo da dietro i finti occhiali neri con la montatura grossa.
<<No, intendo dire che sono quasi le esatte parole della loro domanda...>>
<<Pff! Allora vuol dire che ho capito la domanda, no? Ed è già un fondamentale contributo! Voi non pensate in modo diagonale! Come siete limitati, si vede che siete tutti dei mangiacadaveri.>>
Venne seppellito dal lancio di costolette d'agnello rosicchiate e conservate per l'occasione dalla Pasqua precedente: il gesto risollevò molto gli animi, ma non li aiutò a venire a capo della situazione.
L'assistente della segretaria del capo del team osò passare un biglietto al medesimo capo del team:

"Perché non guardate cosa fa chi fa più soldi di tutti e proponete la stessa cosa?"

Il capo del team la spacciò come una propria idea e siccome non ne avevano altre, ci costruirono intorno una bella presentazione in power point e la esposero pari pari al CdA della WB.

<<Si, vabbé, e quindi? Chi dovemo da copià ppe fa' 'r grano?>>
Il Vice-vice presidente aveva il dono di andare dritto al sodo.
<<Questo non lo so, esula dal nostro incarico di consulenza>> mise in chiaro il capo del team.
Controllarono il loro contratto, fu confermato che, in effetti, era così e tutto finì bene.

A quel punto il prossimo passo era ovvio, assoldare un altro team di consulenti, ma il Vice-vice aveva perso la pazienza (i contadini del Kansas sono micce corte quando si parla di soldi, è risaputo): <<Ma tra tanta ggente quà dentro nun c'avemo uno che cce pò risponne? Chennesò, uno che se legge Varaieti o 'r Uol Strit Giurnal, tanto ppe' vedé che firm fanno l'artri e quanto incesseno? Posibbile che nun c'avemo 'no stronzo così da quarche parte?>>

Lo stronzo venne trovato e scoprirono che la Disney stava facendo soldi a palate con Star Wars e i supereroi della Marvel.
<<Allora è deciso: anche noi faremo un film di Star Wars o con i supereroi della Marvel, qualunque cosa siano!>> sentenziò l'ottuagenario Presidente.
Dalle ombre in cui di solito stava rintanato, emerse il consulente legale (lo si riconosce dal vago sentore di zolfo che lo accompagna) per spiegare che non avevano i diritti né di Star Wars, né dei supereroi Marvel, che comunque sono dei fumetti, e che, quindi, l'idea non era praticabile.
Ripresosi dallo sconforto, il Presidente chiese: <<Ma non c'era un'altro coso?>>
<<Cosa?>>
<<Ma sì, un coso, lì, come si chiama... uno di quei cosi, con "Star" davanti?>>
<<Star Trek?>>
<<Ecco, bravo! Faremo un film di Star Trek!>>
<<No, non abbiamo i diritti nemmeno di quello; oltretutto è un prodotto diverso da Star Wars e fuori di qui starei attento a fare confusione.>>
<<Perché?>>
<<Perché ci sono dei nerd veri (non finti come quello scassacazzi vegano creativo lì) che sarebbero disposti ad uccidere per averli confusi.>>
<<Ma sono pazzi! Dovrebbero rinchiuderli!>>
<<No, sono clienti: sono quelli che vanno a vedere i nostri film e poi comprano la gran parte della paccottiglia che noi chiamiamo merchandising, e pure di quella più costosa, quindi abbiamo bisogno che siano a piede libero e pronti a spendere.>>
<<Ah, e che altro piace a questi decerebrati?>>
<<Ci sarebbero i libri di Tolkien, ma abbiamo già abbondantemente raschiato il fondo del barile, temo.>>
<<E coso, lì, Tolki, non potrebbe scrivere un altro libro?>>
<<Tolkien è morto nel '73, dubito che ci possa aiutare... ah, per la storpiatura del nome gli stessi decerebrati spendaccioni di prima aggiungerebbero la tortura all'omicidio e, mi creda, con tutta la merda che leggono, ne inventerebbero di molto dolorose.>>
<<Qualche remake?>>
<<Troppo recenti.>>
<<Un "liberamente ispirato a"?>>
<<I decerebrati troverebbero il modo di riportare in vita i vostri copri per uccidervi di nuovo.>>
Sconcerto generale: come può una povera casa produttrice come la Warner fare incassi se non ha a disposizione qualche vecchia idea da riciclare?
<<Allora non ci rimane altro che fare dei film su un coso!>>
<<Cosa?>>
<<Ma sì, un coso, lì, come si chiama... uno di quei cosi, fatti di carta, coi disegnini che parlano...>>
<<I fumetti?>>
<<Ecco, bravo! Faremo un film su un fumetto, ce ne sarà qualcuno di cui possiamo comprare i diritti, no?>>
<<E dir la verità ne possediamo già alcuni, quelli della DC Comics.>>
<<Ah si? E alla gente piacciono?>>
<<Direi di sì, sono 80 anni che li vendiamo.>>
<<Anche ai decerebrati?>>
<<Soprattutto a loro.>>
<<Allora è deciso: faremo un film sui cosi della DC!>>
<<Si, però dobbiamo stare attenti a non farli uguali a quelli degli altri, altrimenti rischiamo il flop.>>
<<E come so' quelli dell'artri?>> s'interrogò a voce alta il sempre concreto Vice-vice.
<<Mah, allegri, colorati, con molto umorismo...>>
<<Benissimo, ed allora noi li famo cupi e tristi e poi ce dicemo che li nostri so' più adulti e maturi, che tanto che nne sanno gli stronzi che li vanno a vedé? Ce mettemo un po' de pubblicità de quella giusta ppe' faje salì la scimma de vedello e stamo aposto.>>
Il Vice-vice era pronto ad una fulgida carriera.

Arrivarono i 3 film di Nolan su Batman e gli andò bene: incassi alti e fan contenti.
Poi arrivò un primo film su Superman e gli andò comunque bene, ma non come prima: incassi un pelo più bassi e fan un pelo meno contenti.
(Più le serie TV, ma quelle sono un'altra storia...)

<<A 'sto punto ce serve 'na roba grossa, 'na roba forte, un firm che magari ce comincemo 'na serie d'artri firm e ce campamo sopra ppe' na decina d'anni.>> spiegò il Vice-vice.
<<Potremmo provare con un personaggio nuovo, ma uno nuovo sul serio, con storie innovative, senza riciclare cose già fatte...>> immaginò il Vice e per questo venne pensionato in 2 secondi netti, sostituito dal figlio del contadino del Kansas.
<<Se nessunartro stronzo c'ha da dì n'artra stronzata, potemo fa' le cose sur serio: quali so' i nostri pezzi ppiù forti de 'ste cazzate che je piacciono alla ggente?>>
<<Beh, direi Superman e Batman.>>
<<Benissimo, ecco la cosa nova: famoli incontrà e quelli se bagneranno co' tutti i calzoni, no?>>
<<Veramente è già successo alcune centinaia di volte nei fumetti e nei cartoni animati.>>
<<E nei firm?>>
<<No, in effetti nei film no.>>
<<Alè, famolo e nun ce vorrà gnente a convincelli che è 'n grande evento! Ma vve devo da insegnà tutto io?>>

E fu così che combinarono un disastro (i figli dei contadini del Kansas non sono mica stupidi, solo che si fidano troppo di chi lavora per loro).


P.S: questo doveva essere l'inizio della mia recensione su Batman v. Superman: Dawn of Justice, ma mi è venuto lungo ed allora è stato messo per conto suo


P.P.S.: non è vero, è la recensione che è stata spezzata in due per motivi di marketing, allungano dun po' il brodo si ricavano 2 post -> 2 pubblicazioni -> si spera che veniate 2 volte qua a leggere (più o meno come hanno fatto con Lo Hobbit e gli ultimi due film di Matrix - che certe scellerate siano sempre targate WB è solo un caso, ovviamente)

(1): no, non ho idea di quanti anni abbia il presidente del consiglio d'amministrazione della WB, ma dati i risultati me l'immagino così
(2): per superare le barriere linguistiche, l'accento del Kansas verrà reso come la finta parlata di un burino delle campagne laziali; non prendetevela con me, è stata una scelta del traduttore automatico di Google

martedì 1 marzo 2016

Wikipirla: un dizionario partecipato

Segnalo il gustoso post di Diegozilla (al secolo Diego Cajelli): il dizionario dell'Idiota Digitale, cui l'autore invita di partecipare suggerendo lemmi e definizioni.

Con tutta l'arroganza dello Sgnaus, colgo la palla al balzo:

$: simbolo del dollaro, da sostituire obbligatoriamente alla "S" in alcuni termini precisi, come "Ka$ta" o "Profe$$oroni"

Controinformazione: informazione intesa dall'Idiota Digitale come contraria a quella dei "mass media ufficiali" (detti anche "di regime"), in realtà semplicemente contrario di informazione, cioè puttanata.

Grammatica: disciplina arcana, felicemente dimenticata dall'Idiota Digitale.

Internet: strumento nato per diffondere conoscenza, pervertito a cloaca di Calcutta dell'informazione e della controinformazione (vedi).
Abbinato a "cercatelo su..." è utile per l'idiota digitale quando non vuole/può/sa rispondere alla richiesta di fonti e/o riferimenti; in questa accezione è talvolta sostituito da "Google"

Multinazionale: nome generico per una qualunque persona giuridica, vera o presunta, purché responsabile, direttamente o indirettamente, dei mali dell'Idiota Digitale; versione 2.0 e quotata in borsa del Satana medievale.
Talvolta il nome collettivo si presenta declinato in campi specifici, come "BigPharma"

OPPT: teoria secondo la quale l'Idiota Digitale si crede autorizzato a dichiararsi repubblica indipendente e pertanto non soggetta a obblighi come pagare le tasse o pagare i debiti contratti con le banche; la teoria poggia su leggi inesistenti, inventate o del tutto inapplicabili a quello che l'Idiota Digitale vorrebbe, ma nonostante questo, non priva di efficacia: si è rivelata decisamente efficace per aumentare l'importo del debito che si pretende di non pagare.

Quantico: attributo, utile per dare una verniciata di apparente valore scientifico a qualunque puttanata troppo simile alla magia per sembrare vera.
Capire la vera fisica quantistica ed aprire un libro che la spieghi probabilmente costa la stessa fatica a chi lo usa con convinzione; "probabilmente" perché non è ancora stato confermato che costoro abbiano mai aperto un libro, compresi quelli della Pimpa.

Scienza alternativa: contrario di "Scienza Ufficiale", fonte di meraviglie come energia gratuita per tutti senza inquinare, cure per il cancro a base di due radici e quattro bacche o spiegazioni su come e perché i vaccini siano caccapupù; la scienza alternativa ha dimostrato di essere pienamente valida in quasi tutti gli universi alternativi.
E solo in quelli.

Scienza ufficiale: versione malvagia della conoscenza, sicuramente pilotata dalle malvagie Multinazionali per coprire le mirabolanti scoperte della Scienza Alternativa (vedi) che tanto ammaliano e stupiscono l'Idiota Digitale.

Servo: chiunque dica qualcosa contro le verità assolute in cui crede l'Idiota Digitale; la definizione è conseguenza di un processo logico inconsapevole quanto ferreo: se io credo una cosa, quella è sicuramente vera, quindi chi dice il contrario deve per forza essere pagato per farlo.
Varianti di "Servo": "troll", "troll del piddì", "disinformatore", "mercenario al soldo di (inserire entità cattiva)", in passato il principio era espresso con "Ki ti Paka?"

Social Network: luogo digitale, di proprietà di una società, generalmente americana, con bilanci milionari e quotata in borsa, dove l'Idiota Digitale si scaglia contro le società, soprattutto se americane, con bilanci milionari e quotate in borsa






giovedì 28 gennaio 2016

Talmud Babilonese, Trattato Sanhedrin, Capitolo 4, Mishna III

Era da un po' di tempo che non mi dovevo dedicare ad un post incazzato, ma pare che ci siano sempre motivi per perdere il buon umore...

Ieri si è consumata la Giornata della Memoria, come se ci fosse bisogno di un giorno per ricordare.
O se bastasse un giorno, per non pensarci più tutto il resto dell'anno.

Io ricordo.
Io ricordo, perché ho letto Primo Levi.
Io ricordo, perché ho visto le foto ed i filmati.
Io ricordo, perché ho sentito i racconti dei testimoni.
Io ricordo, perché ho studiato la storia.
Io ricordo, perché un domani è importante che io lo spieghi a chi verrà dopo di me, perché sappiano, perché ricordino anche loro, perché trasmettano il ricordo.

Non credo di aver bisogno di un giorno per ricordare, ma non per questo la Giornata è inutile, anzi: quando arriva, alla fine di ogni gennaio, spesso emergono storie piccole o piccolissime di chi ha provato a salvare almeno una vita; lo Yad Vashem ne tiene l'elenco, quello dei Giusti fra le Nazioni, ad oggi sono circa 26.000, di cui 634 italiani: tra loro troviamo i nomi di Perlasca e di Gino Bartali, che forse sono i più famosi.
Questo mi serve e mi serve tanto: mi serve per ricordare che l'umanità ha qualche speranza.













Perché, altrimenti, finirei solo per incazzarmi.
Non tanto per i colpevoli di allora, ormai sono quasi tutti morti e sepolti e non serve più: se non è arrivata la giustizia di questo mondo, avranno a che fare con quella di quell'altro.

No, quelli che mi fanno incazzare sono quelli che oggi negano che sia accaduto e che ragliano contro questa giornata e contro il ricordo, ingombrando il web con post e tweet, od infastidendo con commenti e risposte gli spazi in calce agli articoli che celebrano la ricorrenza.

Che, poi, a certa gente cosa puoi dire? Ad esempio questo:













































Voi, teste di cazzo.
Voi, inutili, idiote, teste di cazzo.

Per non sbagliare: Voi, anche ignoranti.

Voi che vi lamentate che "si ricordano solo gli ebrei, e gli altri? Non li ricorda nessuno, eh? Ci sono morti di serie A e di serie B, eh?"
Ok, gli altri chi?
Gli omosessuali, che magari inorridite al pensiero che possano sposarsi?
Gli zingari, che magari "son tutti ladri e ci vorrebbe la ruspa"?
I prigionieri politici, che magari "eh, però erano comunisti"?
I partigiani, che magari "in fondo non erano così tanto degli eroi"?
Ebbene, chi v'impedisce di ricordarli? Che colpa c'è se un gruppo, singolarmente il più numeroso, è stato preso come simbolo delle vittime dei campi? Avete delle teste così piccole che se pensate agli ebrei morti non vi avanza spazio per gli altri? Beh, in effetti questa è una possibilità da non scartare...

Oppure "gli altri" sono vittime di genocidi diversi? I Pellerossa, gli Armeni, i Tibetani? Probabile, e di solito il nome delle vittime cambia solo in base ai vostri pregiudizi: saranno gl'Indiani d'America se odiate gli USA, gli Armeni se vi stanno sulle palle i Turchi o gl'islamici in generale (voi non fate troppa differenza), i Tibetani se non sopportate i Cinesi o i comunisti... oppure va bene uno qualunque, tanto siete antisemiti ed uno vale l'altro (tanto son tutti morti, quindi non vi dan fastidio: probabilmente siete anche razzisti ed un tibetano come vicino di casa non lo vorreste).

Oppure ribattete "E le Foibe, eh?": cari imbecilli, v'informo che gl'infoibati li potrete ricordare il 10 febbraio (visto che vi serve per forza un giorno per ricordare, altrimenti scordate tutto: come fate con le chiavi di casa? Avete un giorno anche per quelle?).

O magari preferite "Ma Stalin ne ha ammazzati di più", ma non so se vi conviene: se tanto mi dà tanto, non avete i mezzi per vincere a chi ce l'ha più lungo, qualunque cosa si tratti; il duale di Stalin, di solito, lo fanno "I bombardamenti degli Alleati", che pure loro hanno fatto molte più vittime, è vero, ma è anche vero che non c'entra un cazzo: visto che vi piace la contabilità, dovreste sapere che non si contano le pere con le mele.
Oddio, state quasi riuscendo a trascinarmi sul vostro terreno, quello di chi pensa di aver ragione per quanti morti può contare, anche se, al massimo, conta con le dita.

Sul serio credete che la dignità si fondi sul numero cadaveri da addossare a chi non vi piace? Ora capisco come mai voi non ne abbiate.

Poi ci sono quelli che "L'Olocausto serve solo a dare una scusa per uccidere i Palestinesi!" ed in fondo siamo in un paese i cui giornali titolano "Palestinese ucciso dai soldati israeliani" spiegando solo poi, forse, che la "povera" vittima aveva provato ad accoltellare dei passanti colpevoli di portare una kippah; a questi non serve dire nulla, tanto non capirebbero mai che le loro stronzate fanno più danno che bene a chi in Palestina ci vive davvero e non vorrebbe altro che la pace.

A completare il quadro ci sono quelli che, in fondo in fondo, non son mica tanto sicuri che quei sei milioni siano morti davvero, perché c'è sempre qualche "Potere forte che ci nasconde la verità"! Quelli che "Mah, per me è impossibile che sia accaduto davvero", quelli che "Figurati, è impossibile che i tedeschi abbiano lasciato tutte queste prove", quelli che "Io ho il dubbio che sia tutto falso, non ho diritto ad avere dei dubbi? Eh? Non siamo più in democrazia?", quelli che "Ma dai, anche il Diario di Anna Frank è un falso, non lo sai?"

Poveri meschini, non mi faceste schifo, mi potreste quasi fare pena.

Sul serio, non fate prima a dire che siete antisemiti e piantarla lì? Almeno uno vi qualifica per quello che siete e bon, non si sta a perdere tempo a dimostrarvi la profondità della vostra ignoranza, che sicuramente ho di meglio da fare.

Certo, gradirei anche che non mi rompiate i coglioni con le vostre stronzate ogni 27 gennaio, ma, in fondo, è anche per voi che è necessario ricordare.











































Meglio essere precisi, che non siete in grado di cogliere le sottigliezze: "per voi" significa "a causa vostra", è anche a causa vostra che è necessario ricordare.

(e se non capite perché, non so che farci: mi devo esprimere a gesti o farvi un disegnino?)